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VELOCITÁ NEL FINE LINEA: UNA QUESTIONE DI STRATEGIA

Velocità strada maestra

«La velocità è la forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all’uomo».
Così scriveva Milan Kundera nel suo romanzo intitolato – non a caso – «La lentezza». Il testo venne pubblicato nel 1995, ma si può dire che il concetto di velocità come colonna portante dei processi, sociali o industriali, sia valido ancora oggi più che mai.

Gli impianti di fine linea e tutto il settore logistico non fanno eccezione. Oggi un ordine fatto sulle piattaforme dei ‘colossi’ come Amazon viaggia su tempistiche lampo: una concorrenza che si fa sempre più spietata e impone la continua ricerca dell’efficientamento, specialmente in termini di rapidità.

Cosa rende efficiente il fine linea

Chiaramente, un buon impianto logistico non può vivere di sola velocità per dirsi realmente efficiente. Ci sono altri elementi imprescindibili di cui tener conto, proprio perché contribuiscono in modo incisivo a mantenere i tempi stretti.

  • Automazione – Prima tra tutti è l’automazione ad avere un ruolo chiave, dando la possibilità di organizzare un numero sempre più consistente di colli in modo fluido e senza ostacoli
  • Precisione – Un processo automatico richiede però anche precisione millimetrica, proprio per evitare imprecisioni e ‘sbavature’ che possano vanificare tutti gli sforzi di ottimizzazione
  • Robotizzazione – Il comun denominatore di questi due elementi è la robotizzazione, che deve rimanere sempre al passo coi tempi e studiare soluzioni via via più avanzate

Come è cambiata la logistica nel tempo

A dirci perché certe accortezze siano diventate nei decenni sempre più importanti, è la storia della logistica stessa. Il salto di mentalità si può identificare confrontando la logica che regolava il settore negli anni ’50 e ’60 e quella di fine secolo scorso.

A metà del ‘900 infatti parlare di logistica significava gestire un prodotto già finito, solo dopo qualche decennio ha cominciato a palesarsi il concetto di logistica integrata. La logistica iniziava, in sostanza, a essere vista come un insieme di attività interconnesse tra loro. Operazioni da svolgere in perfetta sinergia, per raggiungere un livello di perfezionamento sempre più alto.

La logistica in sé non era più un accessorio industriale, per gestire spedizioni e magazzini, ma uno strumento strategico a beneficio della produzione e dell’azienda tutta.

Tecnolever: impianti di fine linea da 600 e 1200 colli all’ora

Chiudendo il quadro stilato finora, è evidente come la velocità in primis sia diventata un elemento imprescindibile nel funzionamento di un impianto di fine linea. Un sistema che possa filare liscio, senza imprevisti e calcolando tutto alla perfezione, garantisce un ritmo di gestione dei colli in continuo incremento.

Tecnolever ha cavalcato l’onda del progresso fin da subito, arrivando oggi a sfondare il tetto dei mille colli gestiti all’ora. Un impianto Tecnolever infatti può organizzare da 600 a 1200 colli all’ora, con assistenza continua da remoto o in 48h sul posto e manutenzioni annuali programmate. La nostra azienda sa che la qualità va ricercata in ogni dettaglio, senza accontentarsi mai. Solo così il livello di efficienza può continuare a volare alto.